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FAQ sul recupero file
Spegnere immediatamente il sistema e scollegare il drive. NON FARE PIÙ' NULLA SUL SISTEMA DA SE'! Portare l'unità a professionisti qualificati nel settore del recupero dati. Essi hanno speciali dispositivi, software e sopratutto le necessarie conoscenze per lavorare su questo tipo di unità a disco. Né R-Studio, né altri software di recupero dati possono essere d'aiuto in questo caso. Inoltre, qualunque ulteriore tentativo di intervento su dispositivi in queste condizioni, produrrebbe certamente altri danni ai dati in essi contenuti. Nella maggior parte dei casi, tali danni sono definitivi per il dispositivo.
Indizi del fatto che un'unità a disco è affetta da problemi hardware:
Il sistema non riesce più a riconoscere il dispositivo, o appare identificato da nomi insoliti.
I programmi di ispezione dischi di tipo SMART, segnalano eventi di gravi malfunzionamenti hardware.
Il disco rigido emette rumori insoliti o funziona molto lentamente.
Nuovi settori difettosi appaiono continuamente sul disco.
Il sistema operativo considera i file cancellati come semplice spazio libero su disco. Inoltre, esso compie continue operazioni di lettura e scrittura dati durante il funzionamento. Quindi ci sono alte probabilità che i file cancellati siano sovrascritti, rendendo così il loro recupero impossibile. Perciò, la cosa migliore sarebbe evitare di avviare il computer, in presenza di file smarriti. E poi disconnettere il disco rigido contenente i file da recuperare, e connetterlo ad un altro computer su cui sia installato R-Studio o R-Undelete.
Per evitare di smontare il computer, sconnettendone il disco, gli utenti di R-Studio possono servirsi di R-Studio Emergency o R-Studio Agent Emergency e recuperare i dati su rete, tramite la versione di R-Studio Network. Consultare la documentazione di R-Studio per altri dettagli.
In ogni caso, non installare il software di recupero dati sul disco in cui si trovano i file perduti.
Non ripristinare file o scrivere immagini di dischi sull'unità contenente i file cancellati.
È anzi buona pratica creare un'immagine del disco con i file perduti e salvarla su un altro disco. Si possono usare tali immagini per recuperare i file perduti, invece di agire sui dischi originali, preservando i dati originali dal rischio di ulteriori corruzioni. Tutte le utility di recupero dati R-TT (anche in modalità Demo) creano ed agiscono su tali immagini. Inoltre, ciascuna di tali utility riconosce le immagini di dischi create da tutte le altre.
R-Undelete è una versione leggera di R-Studio, destinata ad utenti meno esperti. La sua interfaccia utente consiste in procedure guidate e l'applicazione è dotata di un insieme ridotto di funzioni, rispetto a R-Studio. Tuttavia, si basa sulla stessa tecnologia IntelligentScan utilizzata da R-Studio, grazie alla quale è in grado di portare a termine la maggior parte delle attività di recupero dati. Per confrontare le caratteristiche di R-Studio e R-Undelete, consultare la pagina Undelete Software.
Non automaticamente. Se si dispone di una conoscenza adeguata del file system, si può tentare di usare l'editor di Testi/Dati esadecimali incorporato in R-Studio, per analizzare il difetto e recuperare i dati. Ma in mancanza della dovuta esperienza, è consigliabile rivolgersi a un esperto.
Talvolta, anche la scansione dei File di tipo riconosciuto può essere d'aiuto a recuperare i file non frammentati.
Ma ricordate! MAI usare software di manipolazione delle partizioni, prima di aver effettuato un backup dei dati più importanti.
Non automaticamente. Se si dispone di una profonda conoscenza delle strutture dati dei dischi rigidi, si possono apportare manualmente le modifiche necessarie all'MBR, tramite l'Editor di testi/dati esadecimali di R-Studio, ma se non si è più che sicuri delle modifiche, si rischia solo di danneggiare ulteriormente la struttura dell'MBR.
I software R-Undelete o R-Studio possono essere usati per il recupero di file cancellati accidentalmente.
Se il disco del proprio sistema contiene una sola partizione logica, è possibile rimuovere l'unità HD dal computer di origine (PC1) e ricollegarla ad un altro computer (PC2) sul quale siano installati R-Undelete o R-Studio. Si può collegare il disco rigido al nuovo computer come un'unità slave, oppure usare un adattatore da HDD a USB (se ne suggerisce uno compatibile con la versione USB2.0, per usufruire di velocità di trasferimento dati elevate). Anche il disco rigido di un notebook può essere collegato al PC2 tramite un opportuno adattatore. Quindi lanciare il software di recupero sul PC2 per cercare i file perduti sul disco rigido collegato.
Se non si dispone di un secondo PC cui l'unità sia collegabile, si può usare il solo R-Studio, servendosi delle opzioni seguenti:
1. Scaricare R-Studio Emergency Media Creator sul PC2 e creare un disco di avvio di R-Studio Emergency. Avviare il PC1 con il disco di avvio e recuperare i dati tramite R-Studio Emergency. Da notare che R-Studio Emergency non ha l'opzione di anteprima dei file recuperati.
2. Installare R-Studio Network e scaricare R-Studio Agent Emergency Media Creator sul PC2. Collegare i due computer alla stessa rete, o direttamente o tramite hub/switch. Avviare R-Studio Agent Emergency Media Creator e creare il disco di avvio di R-Studio Agent Emergency. Avviare il PC1 con il disco di avvio e creare una connessione di rete tra PC1 e PC2. Recuperare i dati perduti tramite rete.
Sì, è possibile, se non ci sono cartelle di sistema sul disco D. I dischi C e D si trovano in posizioni differenti dell'unità HDD. Qualunque modifica sul disco C non influenza il disco D.
Sì, è possibile trovarli. Si può provare con la versione Demo di R-Undelete, per vedere se il nostro software è in grado di individuare i file cancellati dal Cestino. Da notare che file e cartelle di solito perdono i loro nomi originali, una volta spostati nel Cestino. In tal caso, può essere utile controllare le date e le dimensioni di file e cartelle recuperati in questo modo. Potrebbe fare comodo avere qualche informazione su file e cartelle che si stanno cercando. In questo modo funziona la cancellazione dei file nei sistemi Windows.
Forse sì, a meno che sui nuovi dischi non sia stato installato un sistema operativo o non vi siano stati scritti nuovi file. Scandire il disco rigido su cui i vecchi dischi risiedevano, e poi cercarli tra le Partizioni riconosciute. Molto probabilmente essi si troveranno tra quelli evidenziati in giallo.
Una croce rossa sulla sua icona, indica che il file è stato intenzionalmente cancellato. I file che ne sono privi, sono quelli che si trovano o si trovavano sul disco. Tali file possono essere stati perduti dal sistema, a causa della corruzione della struttura file (specie quando essi si trovano nelle partizioni riconosciute).
Non ci sono problemi. R-Studio li copierà nell'unità di destinazione, anche se essi sono bloccati dal sistema.
R-Studio mostra i nomi di tutti i file come essi appaiono effettivamente sul sistema. Se sono stati rinominati in modo strano per qualunque motivo, sarà necessario rinominarli manualmente in modo corretto.
Un nome di cartella del tipo '$$$Folder58448' inidca che tale cartella non è stata trovata sul disco, ma solo qualche riferimento che ad essa puntava. Ad esempio, se le cartelle 'I miei documenti', 'Lavoro' e 'Foto' sono state trovate, ma tutte presentano una cartella di livello superiore, la cui descrizione non si trova effettivamente sul disco, il loro nome è sconosciuto ed è stato presentato nella forma '$$$Folder58448'. È possibile che la descrizione di queste cartelle si trovi appena fuori dell'area scandita, per cui cercare di espandere tale area o scandire il disco intero. Se neanche così il problema si risolve, è probabile che la descrizione sia stata sovrascritta.
Tali colori indicano le probabilità di successo di recupero file di quelle partizioni. Le partizioni verdi sono quelle che hanno la massima probabilità di conservare tutti i loro file, quelle gialle ne hanno di meno, quelle rosse sono quelle che le hanno più basse, ma vale comunque la pena di fare un tentativo.
È necessario collegare il disco rigido dal suo computer originale ad un altro in cui sia installato R-Studio/R-Undelete.
Per utenti di R-Studio: è anche possibile usare il disco di avvio di R-Studio Emergency, o quello di R-Studio Agent Emergency e quindi recuperare i file da rete.
Consultare i nostri articoli Recupero file in casi di emergenza tramite R-Studio Emergency e Recupero dati in casi di emergenza su rete per altri dettagli.
Per sistemi Windows 2000/XP/2003/Vista/2008/Win7/Win8, R-Studio è in grado di recuperare file da tutti i dischi rigidi e da quelli logici visibili dal sistema operativo host.
Per sistemi Windows 95/98/ME, R-Studio è in grado di recuperare file da tutti i dischi logici visibili dal sistema operativo host e da tutti i dischi rigidi che risultano correttamente accessibili dal sottosistema I/O di Windows in modalità protetta.
La versione R-Studio di rete è anche in grado di recuperare file dai dischi di un computer remoto, se R-Studio Agent o R-Studio Agent Emergency sono in esecuzione su tale computer.
Su sistemi Windows 2000/XP/2003/Vista/2008/Win7/Win8, R-Studio sarà in grado di recuperare file con nomi di lunghezza fino a 32000 caratteri e ripristinerà i file con i loro nomi originali, qualunque fosse la loro codifica nazionale.
Su sistemi Windows 95/98/ME, si applica ili limite di 255 caratteri ai nomi dei percorsi dei file recuperati. La codifica dei nomi di file è limitata dalla lingua attualmente impostata in Windows. Anche i nomi dei file con altri tipi di codifica saranno ripristinati, ma il nome del file sarà modificato in base alle limitazioni di Windows.
Su ogni dispositivo accessibile dal sistema operativo. I file recuperati possono anche essere salvati su un disco condiviso in rete, indicato da un percorso di tipo UNC (quale ad esempio \\myserver\myshare). Il percorso in cui ripristinare i file può essere scelto tra le cartelle, indicandolo in una normale finestra di dialogo Windows, o inserito manualmente. Da notare che il tipo di file system del disco su cui saranno salvati i file recuperati, potrebbe limitare il ripristino delle informazioni estese dei file di tipo NTFS.
Sì, ma alcuni attributi HFS possono andare perduti, in caso di salvataggio dei file su sistema FAT, per cui un disco NTFS sarebbe una scelta migliore.
R-Studio non scrive mai nulla sul supporto di cui si effettua il recupero dati. R-Studio è poi dotato di un editor di dati HEX che può essere impostato per consentire la scrittura di dati sull'unità HDD.
In tal caso selezionare la casella di controllo Ricerca file supplementari nella casella di dialogo di Scansione. Di solito le immagini nelle memorie Flash non sono frammentate, per cui possono essere trovate con la Ricerca di file supplementari.
No, questo non è detto. Ogni file va trattato separatamente, anche se tutti i restanti file nella cartella possono essere ripristinati correttamente. Questo vuol dire che, purtroppo, ogni file che si intende recuperare deve essere verificato con un'anteprima. Controllare la guida di R-Studio per essere sicuri di quali tipi di file ammettono anteprima in R-Studio (consultare anche le istruzioni del modulo R-Studio Extended Viewer).
È possibile controllare la scheda Proprietà, in cui tra le altre si trovano le proprietà del Tipo di partizione.
Sfortunatamente, no. R-Studio è una soluzione software e tutti i supporti di archiviazione devono essere riconosciuti dal BIOS, per avere accesso ai loro dati.
Sì. Ma poiché i sistemi UDF e ISO-9660 (CDFS) non sono supportati da R-Studio, sarà possibile trovare e recuperare solo i file di tipo riconosciuto (e senza nome file).
È possibile che si stia tentando di recuperare file sul file system di tipo FAT, che non supporta la crittografia dei file. Tuttavia, tali file saranno regolarmente disponibili sul loro sistema originale, accedendovi con le opportune credenziali utente.
No, è necessario usare R-Studio sull'unità HDD originale. Infatti, la nuova unità HDD non ha mai avuto i dati necessari al recupero dei file, se non dopo la copia dalla loro sorgente.
No, R-Studio è in grado di ripristinare i file solo così come erano. Se in origine essi erano criptati, sarà necessario decriptarli usando lo stesso software usato per l'operazione inversa.
Nelle operazioni di scansione, R-Studio tenta di trovare tutti i file system che erano presenti sul disco. Allo stesso modo, cerca di individuare i file perduti, in base alle caratteristiche che distinguono il loro tipo. Questo rende la procedura di scansione piuttosto lunga.
In caso di scansione di dischi NTFS, essi contengono due copie della propria tabella MFT. La tabella primaria si trova all'inizio del disco, la secondaria al centro. È possibile annullare la procedura di scansione, dopo che essa ha completato almeno il 5-10% del disco. Giunto a questo punto, R-Studio riuscirà a ricostruire la struttura file del disco nella maggior parte dei casi.
Se si è a conoscenza del tipo di file system da ricercare, è possibile selezionare solo questo tipo come valore del campo "File System", nella finestra di dialogo di Scansione. È anche possibile disabilitare la funzione di ricerca di file supplementari, lasciando solo quelli del tipo cui si è interessati. Inoltre, controllare che il numero di tentativi I/O indicato sulla scheda delle Proprietà sia 1.
Controllare il tipo di file system del CD di supporto in Windows Explorer. R-Studio lo supporta?
No, R-Studio scandisce gli oggetti a basso livello. Il meccanismo di scansione va alla ricerca di qualunque file system esistito o attualmente presente sull'unità HDD in esame, non di specifici file o cartelle. Si può usare il comando Trova o Maschera al termine della scansione.
Non è possibile recuperare file servendosi solo delle informazioni raccolte dalla scansione del disco. Serve alche il disco originale. Le informazioni di scansione contengono la struttura dei dati presenti sul disco, non i dati stessi. Tuttavia, non è necessario scandire di nuovo il disco, basterà caricare le informazioni raccolte durante la scansione svolta. Questo consente di risparmiare un bel pò di tempo.
È possibile lanciare R-Studio dalla linea di comando con l'opzione -flush. Questo consentirà di raccogliere in un file i dati di scansione e quelli di ogni riga del relativo log, ma rallenterà vistosamente le operazioni.
In effetti, R-Drive Image è in grado di creare due tipi distinti di immagini. Un tipo è quello in cui solo i dati esistenti saranno scritti nel file di immagini (selezionabile tramite la voce Opzioni Immagine -> Backup solo dati attuali), l'altro è quello che crea la coppia esatta di un intero oggetto (selezionabile da Opzioni -> Backup settore per settore). Il primo tipo di immagini non può essere utilizzato per il vero e proprio ripristino dati. Allo scopo è necessario servirsi del Backup settore per settore.
R-Studio è principalmente un software di recupero dati, piuttosto che di acquisizione immagini, per cui la risposta non è unica.
Se si crea un'immagine compressa, sarà possibile servirsi di R-Drive Image per ripristinarla. Se l'immagine non è compressa, è possibile servirsi dell'editor di dati esadecimali, incorporato in R-Studio, per ripristinare l'immagine, ma non sarà possibile applicare aggiustamenti alla struttura delle partizioni.

Nella versione più recente, è possibile servirsi di un'immagine creata da R-Studio in un altro dei nostri software, R-Drive Image, per ripristinarla in un'altra unità HDD. Perciò, se si fa uso di un'immagine di R-Studio creata con la versione del software che supporta tale tipo di immagini, servirà R-Drive Image allo scopo.
Le licenze d'uso di R-Studio sono distribuite su base macchina e non utente, per cui non è possibile trasferire il proprio software da un PC all'altro, una volta che esso è stato registrato e installato su una data macchina.

Tuttavia è sempre possibile collegare qualunque disco rigido come unità slave (direttamente o tramite adattatore per dischi dei laptop) al PC sui cui è installato R-Studio, e quindi recuperare i dati perduti. Questo significa che il PC su cui R-Studio è installato, può essere utilizzato come macchina di recupero dati, senza alcuna limitazione sui dischi rigidi che ad essa si possono connettere o collegare.
Tuttavia, noi suggeriamo alle aziende o agli operatori singoli, che si occupano di recupero dati, l'acquisto della Licenza di R-Studio Technician https://www.r-studio.com/Data_Recovery_Technician.shtml.
Provare la seguente procedura:
1. Cancellare gli hive del registro:
HKEY_CURRENT_USER\Software\R-TT
HKEY_LOCAL_MACHINE\SOFTWARE\R-TT
2. Cancellare manualmente la cartella di R-Studio (per impostazione predefinita essa è C:\Program Files (x86)\R-Studio\)
3. Reinstallare R-Studio
4. Avviarlo.
5. Se questa procedura non funziona, provare a lanciare il programma dalla linea di comando con le opzioni
-debug -log file_name
6. Se nemmeno così si riesce, rinominare il file rs_un.bin in rs_un.exe e provare a lanciare questo.
Il codice di errore 801 indica che il file in questione si estende oltre la partizione che lo contiene. Questo può dipendere dal fatto che si è tentato di selezionare una partizione non riconosciuta dalla scansione, o che la partizione in questione ha subito una perdita dati assai grave.
Talvolta R-Studio è in grado di trovare i file, ma non il percorso completo in cui sono memorizzati. Il sistema allora colloca tali file nella cartella Ricerca file supplementari. Può essere utile dare un'occhiata in tale cartella alla ricerca dei file. Se questo non basta, si può tentare di trovare detti file, usando la procedura di ricerca file sull'intero disco. (Consultare la guida alla voce Guida R-Studio -> Recupero dati tramite R-Studio -> Recupero file di base -> Ricerca file)
È necessario connettere l'unità Linux ad un computer Windows, e quindi ripristinare i file tramite R-Studio. Anche se il sistema non riconosce tale unità, R-Studio dovrebbe essere in grado di accedervi. É anche possibile avviare il proprio computer Linux, tramite il disco di avvio di R-Studio Agent Emergency e recuperare i dati su rete, usando le funzioni di rete di R-Studio.
Sembrerebbe che si sia tentato di salvare l'immagine su un disco con file system FAT32 avente dimensione limitata a 4Gb. In questo caso, si può provare a salvare l'immagine su un disco con file system NTFS, oppure a dividere il file dell'immagine in parti di dimensione inferiore ai 4 GB. Poi si possono aprire i file di immagini così ottenuti in R-Studio, quindi creare un insieme di volumi virtuali e agire su di essi come se si trattasse del disco originale.
Quando nuovi settori difettosi continuano ad apparire sul proprio disco rigido, è il momento di creare un'immagine dell'unità. Quindi aprire l'immagine ed effettuare il recupero file come se si trattasse del disco originale.
Il record MFT di ciascun file contiene alcuni valori di convalida automatica. Uno di essi si chiama 'correzione'. Se il record MFT è danneggiato, può apparire uno dei seguenti avvisi:
[FileId: XX] Fixup out of bounds
[FileId: XX] Fixup XX is XX, but should be XX
(Valore di correzione fuori dei limiti, La correzione XX è XX, ma dovrebbe essere XX)
Non si tratta di errori irreversibili. Essi indicano che le informazioni del file system per il file in questione sono state molto probabilmente sovrascritte. In tal caso, può darsi che il file non possa essere recuperato.
R-Studio supporta il recupero di file compressi, flussi dati alternativi, file criptati, la sicurezza dei file e attributi estesi dei file. Qualunque particolare informazione estesa supportata dal sistema operativo host di R-Studio o dal file system in cui i file sono salvati, sarà salvata con i file da R-Studio. Oppure, tali informazioni estese possono essere salvati in file separati, con lo stesso nome del file recuperato e un estensione indicativa del tipo di tale informazione. Di seguito una breve descrizione dei sistemi operativi host e dei file system delle unità di destinazione.

Informazioni estese Sistema operativo host richiesto File system richiesto dell'unità di destinazione
File criptati Windows 2000 o XP NTFS
Flussi dati alternativi Windows NT, 2000 o XP NTFS
Sicurezza dei file Windows NT, 2000 o XP NTFS
Attributi estesi dei file Windows NT, 2000 o XP NTFS o FAT


Questo può dipendere da 2 ragioni. Prima, il recupero dei file in corso sta avvenendo sia dalla loro effettiva cartella/struttura file, che tra quelli trovati con la modalità di ricerca basata sui Tipi di file riconosciuti (i file trovati in base alle loro cosiddette firme). Questa situazione può, in un caso limite, raddoppiare la dimensione totale dei file recuperati, quando alcuni o tutti i file sono ripristinati due volte. In tal caso, è possibile selezionare solo una delle modalità di recupero (o in base al file system trovato o in base ai Tipi di file riconosciuti), ma questa scelta può ridurre il numero dei file recuperati con successo.
Seconda, quando il vecchio file system è danneggiato, può accadere che R-Studio non riesca a determinare correttamente la dimensione di alcuni file, che risulta accresciuta rispetto a quella reale.
Il problema in tal caso è che, quando un disco NTFS nuovo, riformattato da Windows XP o Vista, è connesso a un computer Windows 7, il sistema operativo estende automaticamente e senza avviso il file $MFT alla sua dimensione predefinita di 256 KB, di fatto cancellando definitivamente i record di tutti i file memorizzati in quello spazio nel file $MFT del file system precedente. Dato che il record di ogni file occupa 1 KB del file $MFT e che ci sono dapprima 27 file di sistema, ne deriva la potenziale perdita di 229 file utente del precedente file system. Per fare un confronto, XP crea un nuovo file $MFT della dimensione di 32 KB, con potenziale cancellazione dei record di 5 file utente, mentre Vista crea un nuovo file $MFT di 64KB, cancellando potenzioalmente i record di 37 file utente.
I file così perduti possono essere recuperati unicamente con la modialità di scansione basata sui Tipi di file riconosciuti (le cosiddette firme dei file).
Sfortunatamente, no. Nessun tipo di software di recupero dati funziona in questo caso.
No. Il corretto ordine deve essere trovato manualmente. Inoltre, bisogna specificare correttamente la dimensione dei blocchi e gli offset. A scopo di test, scegliere un file di dimensione maggiore di un blocco per il sistema RAID e tentare di farne l'anteprima. Se l'anteprima funziona correttamente, la configurazione RAID è stata ben costruita.
La dimensione del file dovrebbe essere maggiore della taglia x del blocco (Numero di tutti i dischi - numero dischi di parità).
Alcune informazioni utili a definire i parametri delle configurazioni RAID, si trovano nel nostro articolo Definizione parametri RAID
Non bisogna dimenticarsi di creare un oggetto del tipo "Disco mancante" per sostituire l'unità effettiva danneggiata. Questo oggetto indicherà a R-Studio che ci sono 4 unità nella presente configurazione RAID5, ma la seconda è mancante.
Sì, è possibile. Si può creare un sistema RAID virtuale a partire da qualsiasi oggetto visibile in R-Studio, sia unità HDD reali o loro immagini. Nel caso riportato, ci sarà un RAID Virtuale formato di 3 unità HDD reali e un'immagine. Per poterla aggiungere all'Array virtuale, è necessario aprire il file dell'immagine in R-Studio.
R-Studio in tal caso può funzionare o meno. Non è possibile lanciare direttamente R-Studio o R-Studio Agent su un dispositivo NAS. È dapprima necessario connettere i dischi di tale dispositivo a un computer convenzionale, su cui sia installato R-Studio, e quindi si può procedere al recupero dati in tal modo. Si deve tener presente che la maggior parte dei dispositivi NAS funziona su sistemi che montano varie versioni di Linux, FreeBSD o altri sistemi operativi di tipo UNIX. Questo vuol dire che tali dispositivi fanno uso di file system di tipo Unix. R-Studio non supporta tutti i file system di questo tipo, anche se è sempre possibile usare la modalità di scansione basata sul Tipo di file riconosciuti per il recupero dei propri file. Per ulteriori informazioni su questa modalità, consultare la guida alla voce Guida R-Studio -> Recupero dati tramite R-Studio -> Recupero file avanzato -> Tipi di file riconosciuti
R-Studio non è in grado di accedere a tutti i dati di cui ha bisogno, per il ripristino dati su un disco di rete mappato. Solo R-Studio Agent è in grado di procurare questi dati.
Può darsi che un firewall o un altro programma simile stia bloccando l'accesso di R-Studio all'Agent. Assicurarsi di bloccare tale programma sul computer remoto e riprovare.
Consultare i nostri articoli: R-Studio: Recupero dati di rete e R-Studio Technician: Recupero dati su Internet per altri dettagli in proposito.
R-Studio Emergency e R-Studio Agent Emergency si basano su kernel diversi, per cui supportano tipi di hardware differenti. Può darsi che sia necessario usare R-Studio Emergency per salvare i file recuperati su un'unità remota.
Sì, è possibile. Creare un disco di avvio di R-Studio Agent Emergency sul proprio computer Windows, connettere entrambi i computer alla rete, avviare il computer Mac con il disco di avvio di R-Studio Agent Emergency, quindi recuperare i file su rete.
Questo metodo funziona su sistemi Windows, Mac, UNIX e Linux che girano su piattaforme Intel o PowerPC.
Questo può dipendere da due possibili cause:
1. Il cosiddetto effetto di "scrittura lazy": Esso si presenta quando Windows sta salvando un file (specie se di piccole dimensioni), ed esso non viene immediatamente scritto su disco. In tali casi, Windows conserva temporaneamente il file in una cache del disco nella memoria del computer, in attesa di scriverlo su disco al primo momento opportuno. In quella fase, il file è accessibile al sistema e ai programmi tramite la cache. Se il file è cancellato prima di essere stato effettivamente scritto sul disco, Windows lo cancella dalla cache e il file non sarà più copiato sul disco. R-Studio (e qualunque altro software di recupero dati) legge i dati direttamente dal disco, trascurando la cache del disco, il che spiega perché il file non viene trovato nei casi precedentemente detti. Allo stesso modo, se un file già scritto su disco in una situazione simile viene cancellato, la cancellazione viene registrata solo sulla cache e non riportata subito su disco. In tal caso, R-Studio (come ogni altro software di recupero dati) troverà il file su disco, considerandolo non cancellato.
Una procedura di verifica, per evitare di incorrere in tali situazioni, è la seguente:
1. Creare un file e salvarlo su disco.
2. Riavviare il sistema. In fase di riavvio, Windows salverà su disco tutte le modifiche fatte ai file. Per evitare di dover riavviare il sistema, ci si può servire di un'utility per scaricare il contenuto della cache del disco, che ne salva le modifiche.
3. Cancellare il file.
4. Riavviare di nuovo il sistema, per registrare la cancellazione del file. O procedere a scaricare la cache del disco.
5. Recuperare il file tramite R-Studio o R-Undelete.
Se tale verifica viene eseguita su un disco esterno, è possibile disconnetterlo correttamente dal sistema, tramite l'icona di Rimozione sicura hardware, presente sul menù delle notifiche, anziché riavviare il sistema.

2. Il record MFT relativo al file in questione è stato sovrascritto (o riutilizzato), mentre un altro file veniva salvato sul disco formattato in modalità NTFS. Questo succede raramente, se le operazioni di creazione, salvataggio e cancellazione file avvengono in un breve lasso di tempo. Le probabilità di tale evento aumentano quando il disco è quasi pieno. In tal caso, Windows usa spesso il disco e lo spazio MFT per i suoi file di servizio, che devono essere costantemente letti o scritti su disco. In quest'ultimo caso, è probabile che i dati del file restino sul disco e possono essere trovati con una scansione del disco basata sui Tipi di file noti, nella cartella di Ricerca file supplementari. Può darsi però, che il nome del file non possa essere recuperato. In queste situazioni R-Studio usa nomi di file fittizi, tipo 12345, e li abbina ai file in questione. Inoltre, se il file è sufficientemente piccolo (meno di 1 KB), Windows lo memorizza direttamente all'interno dell'MFT e, se il corrispondente record dell'MFT viene sovrascritto, il file non potrà più essere recuperato.
No, R-Mail è un programma di recupero e-mail, in grado di ritrovare mail perse o cancellate all'interno di file pst esistenti. Quello che occorre è uno strumento di recupero File, capace di ricercare file pst cancellati. Si può utilizzare R-Studio Demo e il Visualizzatore esteso di R-Studio. Con tale strumento, si può cercare il file pst cancellato per farne un'anteprima.
No, le mail Yahoo e di altri simili sistemi di posta si trovano su un server remoto Yahoo. Si può tentare di cercare una pagina Http contenente le proprie mail, nelle pagine dei file temporanei di Internet Explorer (o comunque quelle del browser in uso) e/o contattare il servizio di assistenza tecnica di Yahoo.
Sì, in questo caso può servire. Naturalmente, a mano a mano che passa il tempo dal momento della loro cancellazione, diventa più difficile recuperare i dati, tuttavia vale sempre la pena di fare un tentativo. Solo una prova di recupero, darà la risposta definitiva alla domanda. Dunque, si può scaricare R-Mail in versione demo e fare un tentativo. Il programma Demo consente di trovare i messaggi di mail e farne un'anteprima.
Sì, è possibile. Si può tentare in vari modi: ad esempio, aprendo i messaggi uno ad uno o provando a esportarli e reimportarli. Consultare la guida di R-Mail per ulteriori informazioni su tali operazioni.
Trovando il giusto file delle mail (dbx o pst), l'unica cosa che si può fare è tentare un'operazione di recupero di base. Controllare di nuovo il file di mail su cui si sta lavorando.
Di solito, se un messaggio di mail è stato trovato e recuperato dal software, anche i suoi allegati dovrebbero essere disponibili correttamente. Provare a ripetere ancora una volta l'operazione di recupero.
Basta salvare tutti i messaggi (o solo quelli necessari) in una cartella vuota come file eml, quindi selezionarli tutti in Windows explorer (tramite Ctrl-A) e trascinarli nella cartella richiesta di Outlook Express.
Sì, può servire. R-Excel è in grado di aggiustare i fogli di lavoro Excel, per renderli utilizzabili in MS Excel.
Sì, può servire. R-Word è in grado di aggiustare i documenti Word, per renderli utilizzabili in MS Word.
Talvolta, non è possibile avviare un computer Windows 8, usando il disco di avvio di R-Studio Emergency o R-Studio Emergency Agent. Questo succede perché ogni computer dovrebbe usare la cosiddetta procedura di "avvio sicuro" per rispettare la certificazione hardware di Windows 8 introdotta da Microsoft. Molto in breve, tale procedura impedisce che un computer possa avviarsi con qualunque sistema operativo che non disponga di un'appropriata firma digitale. La cosiddetta procedura di "Avvio sicuro" dovrebbe servire a prevenire modifiche non autorizzate del settore di avvio ad opera di bootkit, virus, trojan e altri software malevoli. Ad oggi, solo Windows 8, Windows Server 2012 e alcune versioni particolari di Linux supportano tale caratteristica. Come effetto collaterale, tale sistema fa in modo che la maggior parte dei LiveCD, ma anche dischi di ripristino, quali quelli di R-Studio e R-Drive Image, e altri sistemi operativi, non possano avviarsi.
Come è ovvio che sia, un altro requisito della certificazione hardware di Windows 8 è quello di dare all'utente la possibilità di disattivare la procedura di avvio sicuro. Tale impostazione può essere fatta tramite il BIOS di sistema, raggiungibile tra le opzioni di avvio. In genere, è sufficiente abilitare il supporto di Legacy tra tali opzioni, ma talvolta sono necessarie altre impostazioni. Perciò, fare riferimento alla propria documentazione di sistema per ulteriori informazioni su come attivare/disattivare la procedura di avvio sicuro.
Dopo aver disattivato la procedura di avvio sicuro, dovrebbe essere possibile avviare il computer con il disco di avvio di R-Studio Emergency o R-Studio Emergency Agent.
Si raccomanda di riattivare tale opzione dopo essersi serviti dei dischi di avvio, perché Windows 8 o Server 2012 potrebbero presentare malfunzionamenti nei successivi caricamenti, senza la procedura di avvio sicuro.
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